… quando il crepuscolo si risolve fugace in una rossa e luminosa coreografia celeste, facendo stagliare nitidi e neri gli intricati profili delle fronde di quercia a ponente, il bosco Olmè sembra animato da misteriose voci.
Sono note corali da cui sembrano emergere voci lontane, mormorii ed ululati, ora chiari, ora velati e sopraffatti nella sommessa confusione di suoni che la bora produce insinuandosi impetuosa nella trama delle fronde più alte, scuotendole ed essendone divisa in mille soffi gelidi e turbinosi. E’ in quei momenti che il Bosco ripropone nei fuggevoli attimi di un’atmosfera suggestiva il fascino solenne delle proprie ancestrali vicende; e quei suoni, inquietanti ed indistinti, per un attimo sembrano al visitatore solitario le voci di Popoli e Civiltà perdute. Gli Euganei e i Celti, i Veneti antichi ed i Romani, i Longobardi e i Veneziani riemergono allora dai recessi dell’immaginario e sembrano confondere le note del proprio linguaggio con le voci della natura nobile e selvaggia che regnava nel Bosco prima dell’uomo.
L’elemento costruttore del bosco è l’albero: il bosco stesso è in sostanza una spontanea aggregazione di alberi della stessa specie o di specie diverse e dunque costituisce una “comunità arborea”. L’albero, massima espressione del regno vegetale, assume pertanto in questo caso un ruolo di edificazione biologica e strutturale del bosco ed attorno ad esso, dalle radici alla sommità, appare distribuito ed organizzato il complesso mondo vivente di piante ed animali che compone il bioma forestale. Per analizzare la distribuzione degli organismi animali nel biotopo è però innanzitutto necessario conoscere la struttura della componente vegetale è cioè le forme e lo sviluppo delle piante viventi nel bosco, da cui, è noto, gli animali dipendono strettamente.
L’albero è caratterizzato da una struttura fisica che lo vede saldamente ancorato al suolo mediante un esteso apparato di radici da cui si innalza un robusto supporto colonnare (il tronco), diviso alla sommità in un’estesissima sequenza ramificata di supporti (i rami), che sostengono ed espongono alla luce solare le estremità, trasformate in microelaboratori dotati di clorofilla e destinati al nutrimento dell’organismo vegetale (le foglie). Dal livello del suolo al limite inferiore della chioma, protesa in alto a captare la luce, un consistente spazio volumetrico risulta pertanto disponibile per altre forme di vita vegetale, il cui sviluppo possa esservi contenuto e le cui esigenze ambientali coincidano con le condizioni di prolungata ombra e di elevata umidità che si riscontrano sotto la chioma degli alberi di un bosco denso. Altri spazi, di minore entità, rimangono quindi sotto gli arbusti; in questo caso lo sviluppo massimo raggiunto dalle piante è quello dei cespugli o delle erbe ed analoghe sono le esigenze ambientali. Alla base dei tronchi, sotto le fronde degli stessi alberi e dunque sull’intera superficie che rappresenta il suolo del bosco a foglia caduca, si accumulano inoltre stagionalmente strati cospicui di foglie morte, che sedimentano in permanenza subendo processi di trasformazione e costituendo la cosiddetta lettiera.
Questa stessa, che rappresenta il livello di base della struttura fisica e vegetale del bosco, può ospitare muschi e licheni, favoriti dalle condizioni di scarsa luminosità estiva e di permanente umidità. Essa costituisce inoltre un insostituibile “terreno di cultura”, ovvero lo strato fertile che consente la germinazione e lo sviluppo della quasi totalità delle forme di vita vegetale presenti nel biotopo del bosco.
E’ pertanto possibile capire, a questo punto, che la presenza di raggruppamenti di alberi crea le condizioni d’ambiente (di suolo, di clima, o meglio di microclima) tali da consentire lo sviluppo di una comunità vegetale complessa, la cui struttura è chiaramente stratificata e identificabile con le diverse forme della flora presente. La vita vegetale del bosco risulta pertanto organizzata in livelli sovrapposti, che sono dal basso verso l’alto il livello dei muschi, delle erbe e dei cespugli, degli arbusti e degli alberi ed a cui va aggiunto l’importante livello del sottosuolo, in cui si affondano radici, bulbi e rizomi.
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Pagina aggiornata il 07/06/2023